20/03/2012
L’Istat svolgerà nel 2012 il censimento del non profit, con le modalità indicate nel Piano generale approvato il 22 febbraio 2012.
L’obbiettivo è scattare una fotografia della situazione al 31 dicembre 2011: gli enti censiti dovranno descrivere, rispondendo al questionario, la loro situazione a quella data. Ma chi dovrà rispondere? L’Istat definisce istituzioni non profit ”unità giuridico – economica dotata o meno di personalità giuridica, di natura privata, che produce beni e servizi destinabili o non destinabili alla vendita e che, in base alle leggi vigenti o a proprie norme statutarie, non ha facoltà di distribuire, anche indirettamente, profitti o altri guadagni, diversi dalla remunerazione del lavoro prestato, ai soggetti che la hanno istituita o ai soci”.
E la definizione, chiarisce l’Istat, comprende “le associazioni, riconosciute e non riconosciute le fondazioni, le cooperative sociali, i comitati (…) le ong, le organizzazioni di volontariato, le onlus, i partiti politici, i sindacati, le associazioni di categoria, gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti”. Dovrebbero essere più di 400 mila gli enti coinvolti.
Rispondere al censimento è obbligatorio. Quali saranno le domande del censimento? In sintesi così descritto:
STRUTTURA DEL QUESTIONARIO
Caratteristiche strutturali :
•Assetto istituzionale
•Struttura organizzativa
•Elenco, caratteristiche e localizzazione delle unità locali
Attività :
•Attività svolte, servizi erogati e utenti serviti
•Reti di relazione/collaborazione con altri attori del sistema economico
•Ambito territoriale di attività
•Forme di comunicazione e di raccolta fondi
Risorse economiche e confini :
•Tipologia di attività svolta: produzione di beni e/o servizi orientata o meno al mercato
•Tipologie di finanziamento prevalente: natura pubblica o privata
•Orientamento mutualistico o solidaristico
Risorse umane :
•Tipologie, categorie/figure professionali
•Volontariato
Fonte: www.uneba.org